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IL BORGO DI VALVASONE
Sulla riva destra del fiume Tagliamento, nella media pianura friulana, sorge Valvasone; un paese piccolo, ricco però di memorie storiche e iniziative culturali e sociali. Le origini di Valvasone sono antichissime: leggende ritrovamenti archeologici documentano la presenza di insediamenti di epoca romana e il passaggio, in quest’area, di importanti strade. Datazioni certe risalgono però solo all’immediato periodo successivo al mille, in documenti di investitura patriarcale. Il Centro Storico, circondato dalla roggia, raccoglie oltre al Castello, anche altri importanti edifici, tra questi il Duomo, la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo e Antonio Abate, l’ex Chiesa di San Giacomo ora Ufficio Turistico e l’antico ex Convento prima dei Serviti e poi dei Domenicani ora centro di attività parrocchiali.
IL CASTELLO L’attuale struttura è quella rinascimentale, conserva camere con stucchi e affreschi del XIV sec. e un teatrino del ‘700. Centro storico con case porticate e antiche abitazioni medioevali e rinascimentali. Piazza rinascimentale, antico mulino ad acqua del 400 con ruota, calli, meridiane e pozzi. Casa Fortuni rinascimentale con pozzo del ‘300 e palazzo del Conte Eugenio. Antico Convento dei Frati serviti del 1400 (ora Canonica) con chiostro e brolo.
Duomo è della fine del 400 con rimaneggiamenti neo-gotici. All’interno si trova l'unico organo del ‘500 veneziano esistente in Italia a portelle dipinte dal Pordenone e dall’Amalteo; reliquia eucaristica della Sacra Tovaglia del 1294 o 1394. Chiesa di S. Pietro con affreschi del sec. XIV e XV. Parco fluviale del Tagliamento con laghetto artificiale. Parco storico urbano “Pinni” annesso al castello.
Sulla riva destra del fiume Tagliamento, nella media pianura friulana, sorge Valvasone; un paese piccolo, ricco però di memorie storiche e iniziative culturali e sociali. Le origini di Valvasone sono antichissime: leggende ritrovamenti archeologici documentano la presenza di insediamenti di epoca romana e il passaggio, in quest’area, di importanti strade. Datazioni certe risalgono però solo all’immediato periodo successivo al mille, in documenti di investitura patriarcale. Il Centro Storico, circondato dalla roggia, raccoglie oltre al Castello, anche altri importanti edifici, tra questi il Duomo, la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo e Antonio Abate, l’ex Chiesa di San Giacomo ora Ufficio Turistico e l’antico ex Convento prima dei Serviti e poi dei Domenicani ora centro di attività parrocchiali.
IL CASTELLO L’attuale struttura è quella rinascimentale, conserva camere con stucchi e affreschi del XIV sec. e un teatrino del ‘700. Centro storico con case porticate e antiche abitazioni medioevali e rinascimentali. Piazza rinascimentale, antico mulino ad acqua del 400 con ruota, calli, meridiane e pozzi. Casa Fortuni rinascimentale con pozzo del ‘300 e palazzo del Conte Eugenio. Antico Convento dei Frati serviti del 1400 (ora Canonica) con chiostro e brolo.
Duomo è della fine del 400 con rimaneggiamenti neo-gotici. All’interno si trova l'unico organo del ‘500 veneziano esistente in Italia a portelle dipinte dal Pordenone e dall’Amalteo; reliquia eucaristica della Sacra Tovaglia del 1294 o 1394. Chiesa di S. Pietro con affreschi del sec. XIV e XV. Parco fluviale del Tagliamento con laghetto artificiale. Parco storico urbano “Pinni” annesso al castello.

GROTTE DI PRADIS
La conformazione del terreno di origine carsica e l’azione corrosiva dell’acqua portata dal torrente Cosa hanno prodotto nel comune di Clauzetto (PN) una spettacolare rappresentazione naturale.
Le grotte verdi furono esplorate per la prima volta alla metà del 1900 ma furono, un tempo, rifugio di uomini e animali preistorici. Al suo interno, infatti, sono stati ritrovati numerosi fossili, reperti di selce e cocci di vasellame.
L'orrido è un canalone a pareti aspre ed erte, creato dalla forza erosiva del torrente.
E’ stato intitolato a Don Giacomo Bianchini che nel 1921 scrisse una poesia esaltando la bellezza del posto e anticipando lo sviluppo futuro. La più grande delle tre cavità è la Grotta della Madonna un ampio salone che è stato adibito a spazio per celebrazioni liturgiche. Nel 1968 LA grotta è stata denominata Tempio Nazionale degli speleologi e da allora ogni anno si tengono celebrazioni che richiamano numerosi partecipanti. Nella caverna adiacente vi e’ un posto di ristoro funzionante prevalentemente durante la stagione estiva. Scendendo 207 scalini si arriva al fondo dell’orrido e attraverso un
ponticello si giunge ad un crocefisso opera del M.tro Gatto di Treviso. Nei dintorni sono raggiungibili attraverso dei ponticelli la cascata creata dalle acque del Rio Mola e osservare la forra, gola stretta e ripida dovuta a erosione sul fondo della quale scorre un corso d'acqua.
Per maggiori informazioni:
Sito di promozione turistica Val D’Arzino
www.arzino.it
La conformazione del terreno di origine carsica e l’azione corrosiva dell’acqua portata dal torrente Cosa hanno prodotto nel comune di Clauzetto (PN) una spettacolare rappresentazione naturale.
Le grotte verdi furono esplorate per la prima volta alla metà del 1900 ma furono, un tempo, rifugio di uomini e animali preistorici. Al suo interno, infatti, sono stati ritrovati numerosi fossili, reperti di selce e cocci di vasellame.
L'orrido è un canalone a pareti aspre ed erte, creato dalla forza erosiva del torrente.
E’ stato intitolato a Don Giacomo Bianchini che nel 1921 scrisse una poesia esaltando la bellezza del posto e anticipando lo sviluppo futuro. La più grande delle tre cavità è la Grotta della Madonna un ampio salone che è stato adibito a spazio per celebrazioni liturgiche. Nel 1968 LA grotta è stata denominata Tempio Nazionale degli speleologi e da allora ogni anno si tengono celebrazioni che richiamano numerosi partecipanti. Nella caverna adiacente vi e’ un posto di ristoro funzionante prevalentemente durante la stagione estiva. Scendendo 207 scalini si arriva al fondo dell’orrido e attraverso un
ponticello si giunge ad un crocefisso opera del M.tro Gatto di Treviso. Nei dintorni sono raggiungibili attraverso dei ponticelli la cascata creata dalle acque del Rio Mola e osservare la forra, gola stretta e ripida dovuta a erosione sul fondo della quale scorre un corso d'acqua.
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b&b Udine centro - Dimora Montegnacco di Vittorio Trombetta
via Cussignacco 48/3 - 33100 Udine (Italia) - tel 0432 204698 mobile 333 3357540
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